Perché L’Eremita cammina al contrario?

Fotografia di Nicolò Ferrara

Nei Tarocchi compaiono dei numeri e, questi numeri, quando non si conoscono i Tarocchi spesso si pensa siano errati o strani.

Notiamo che il 4, ad esempio, in numero romano anziché essere scritto IV, ovvero attraverso una sottrazione, viene scritto con quattro stanghette, quindi così: IIII, come se ci fosse stata una somma.

Questo accade anche con il 9, ovvero anziché scrivere IX nei Tarocchi lo si scrive così: VIIII.

Cosa significa?

Il Tarocco, per come lo si intende nella Tarologia, è evolutivo, ovvero non può tornare indietro, va solo avanti.

Questo anche per dire che non esiste il negativo e il positivo; il discorso del duale è un discorso nostro, umano, ma per i Tarocchi semplicemente È.

Ecco, diciamo che il Tarocco avanza solo, nella propria ciclicità, racchiudendo significati anche nei numeri che accompagnano le carte in sé.

Quando leggiamo i Tarocchi ci basiamo sempre su una linea spazio-temporale che rappresenta il qui e ora: l’Adesso.

Su questa linea io potrei anche andare indietro nel tempo, ma se lo facessi, comunque lo farei… andando avanti.

C’è il titolo di un libro che mi piace molto. Fa parte di una serie di libri riguardanti una tecnica, secondo me molto potente, chiamata Transurfing di Vadim Zeland.

Il libro si intitola Avanti nel passato; l’argomento del libro non c’entra, ma casca a pennello il nome per ciò di cui sto parlando.

Anche se io andassi indietro, comunque, ripartirei da qui, da dove sono ora. E solo attraverso una mia evoluzione posso andare indietro come se stessi facendo passi in avanti.

È possibile lavorare su di me, in questo Presente, tornando indietro.

Il Tarocco simula anche questo. Può aiutarci ad andare indietro, ma comunque lui avanza, prosegue per la sua ciclicità andando avanti.

È come una stagione: dopo l’autunno c’è l’inverno, dopo l’inverno c’è la primavera e così via nella propria ciclicità. Può capitare che in un inverno ci siano giornate particolari, occasionali, in cui la temperatura si elevi molto a tal punto da ricordare la primavera se non addirittura, in rarissime eccezioni, una giornata d’estate.

Certo, questi sono esempi esagerati, ma voglio farvi capire il concetto.

In questo caso in questo inverno riportato nell’esempio, l’inverno, nel suo Presente, sta comunque avanzando.

E avanza, per poi tornare freddo e gelido per come lo conosciamo, per lo meno qui nel nord Italia, per poi proseguire fino a che non arriverà la primavera, concludendo così la propria fase invernale.

Il Tarocco va dritto, nella sua linea temporale, non torna mai indietro, può solo proseguire come le stagioni.

Di conseguenza non può esserci un numero o più numeri rappresentati da una sottrazione come sarebbe stato il IV romano, perché può solo avanzare.

Quindi diventa IIII.

La sottrazione non esiste, esiste solo l’aggiunta.

Questa è una legge dell’universo. Il Tarocco va, anche in questo caso, a rappresentare una delle leggi dell’universo.

Il Tarocco spesso racchiude in sé significati e rappresentazioni dell’universo, dal macro al micro.

Il Tarocco è un micro universo e noi ci danziamo dentro: danziamo nelle carte.

Ma noi da chi siamo rappresentati?

Noi siamo rappresentati dagli Arcani Minori, i quali non sono archetipi e nemmeno uno specchio, in particolar modo mi riferisco alle figure degli Arcani Minori, perché gli Arcani Minori numerici rappresentano piuttosto le fasi della nostra vita (e i propri dettagli).

Quindi, perché L’Eremita cammina al contrario?

Semplicemente perché, con piena fiducia nell’Esistenza avanza nella vita passando al X, va verso la fine di un ciclo.

Sì, ma perché proprio al contrario?

Perché non teme, segue il flusso naturale degli eventi. Ha una tale saggezza che sa già che, qualunque cosa accadrà, ovunque andrà, sarà perfetto così; sarà giusto così, per vivere l’esperienza che sta vivendo, a volte meno piacevole e a volte più piacevole.

Pensate ad un granchio, lui cammina senza guardare, al contrario, eppure si muove con così tanta naturalezza ed eleganza semplicemente seguendo il flusso del suo istinto animale.

La differenza tra un granchio e L’Eremita è che L’Eremita racchiude in sé la saggezza degli esseri umani.

È vero, c’è da dire che anche il granchio racchiude una saggezza, l’intera saggezza secolare degli animali all’interno delle memorie cellulari e quindi l’informazione della natura in sé. Ma L’Eremita ha la Coscienza evoluta, ha la capacità di capire cosa sta accadendo e di trasmettere la sua saggezza con chiunque voglia condividerla.

Questo è L’Eremita, la rappresentazione dell’umanità e dell’informazione secolare che porta in sé, di ogni uomo, che avanza nella ciclicità della vita, in continue fasi, con alti e bassi, ma andando sempre verso il nuovo, lo sconosciuto, con piena fiducia.

Guarda con gli occhi del cuore, della luce che parte da dentro, non ha bisogno di guardare con gli occhi della mente.

La sua saggezza lo ha portato a svuotarsi, a capire che tutto è già dentro di lui, e quindi non ha bisogno di guardare.

Avanza e basta, salutando il passato; anche se è stato straordinario, lo saluta per prepararsi ad andare verso qualcosa di ancora più bello.

Il suo cuore lo guida, in un abbraccio tra l’Anima e la ragione, in un equilibrio perfetto.


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