Cosa c’entrano i Tarocchi con il caso?

Fotografia di Ernesto Longobardi, Garden

È molto semplice, ma prima guardiamo assieme il significato etimologico di caso.

Avvenimento fortuito, accidentale e imprevisto” (caṡo in Vocabolario – Treccani).

Dal latino «caduta».

Beh, già c’è da storcere il naso se si pensa ad un tarologo che creda al caso e nello stesso tempo legga i Tarocchi. Come avrebbero fatto ad uscire determinate carte se si fosse trattato di un “caso”?

Andiamo avanti, continuiamo ad analizzare.

Per estens., causa irrazionale a cui si suole attribuire ciò che avviene indipendentemente dalla nostra volontà e, in genere, da un disegno o fine predeterminato”, accidenti, ma questo significato sembra quasi l’opposto dell’altro. Qui si parla di qualche cosa che è ben determinato, stabilito, forse da una volontà esterna a noi.

Aggiungerei dire, interna a noi, ovvero l’Inconscio…?

Poi si parla di caduta, come se qualcosa “cadesse dal cielo”, arrivasse all’improvviso a nostra insaputa. Però è successo, qualcuno quindi l’avrà fatto pure cadere... ma chi?

È semplicissimo, ma un po’ ostico da far capire alla nostra razionalità.

Qualsiasi cosa accada, ma proprio qualsiasi, siamo noi a farla accadere.

Voi subito direte “Beh come! cosa c’entro io con la guerra del Vietnam! Cosa c’entro io con l’influenza mondiale!”. In realtà c’entri eccome.

Ma non è questo il punto a cui voglio arrivare.

Diciamo che c’entri, però non sei l’unico anzi, ci sono anche gli Inconsci degli altri.

“Ah ecco, non è solo colpa mia, me la sono cavata!”

Però occhio, il tuo Inconscio si unisce al loro e suonate assieme alla stessa vibrazione, all’unisono. Quindi cosa accade? che si forma l’Inconscio collettivo, che è quello di più persone unite, se non addirittura tutte.

In pratica è l’Inconscio che concretizza la realtà. Non entriamo troppo in termini e dettagli quantici o scientifici, mi interessa il concetto in sé.

L’Inconscio quindi durante una lettura di Tarocchi sta scegliendo le carte che sto prendendo. In pratica, anche se io ancora non le ho viste, non so quali siano, ma in realtà dentro di me le so, perché faccio parte di quella realtà, di quel Tutto. Inoltre, assieme al tarologo/consulente, io consultante sto unendo, in quel momento, il mio Inconscio al suo, diciamo con una sorta di empatia; anche quella qualità ha un’altra funzione specifica, di cui se ne è parlato in un altro articolo (leggi l’articolo sull’empatia “Perché il tarologo deve conoscere l’empatia?” cliccando qui).

Ma se io e lui siamo uniti, risulterà esserci un risvolto in base alla mia domanda, a quel luogo, a quel momento (e così via) e io estrarrò quelle determinate carte, perfette per quell’istante, esattamente proprio quelle che sarebbero dovute uscire.

Whau. Ma è proprio così, sembra follia o fantascienza, ma provare per credere.

Questo è il bello.

E proprio il significato etimologico va in contrapposizione a se stesso, da un lato dice che quella carta è uscita per “casualità” (e qui entra in gioco la razionalità: quella parte etimologica rappresenta proprio la razionalità, ciò che noi vediamo, il conscio), mentre d’altra parte ci viene detto dal significato etimologico che ciò che abbiamo estratto è stato “prescelto” da qualcuno o da qualcosa (in questo caso il significato etimologico rappresenta l’irrazionalità, quindi l’Inconscio). Vedete come risulti essere un incastro perfetto anche se non ci si fa caso?

Proprio con l’argomento “caso” spesso ci soffermiamo a quello che ci è sempre stato detto, inculcato e insegnato da questa società; che è tutto una casualità, che ciò che accade può dipendere da fortuna o sfortuna.

Ma in realtà, vi svelo un segreto.

La fortuna e la sfortuna non esistono, dipende tutto da noi, siamo noi che generiamo la realtà, si voglia o no. E se non volete? Peggio per voi, diventate banderuole della vostra realtà spinti qua e là dalle… realtà degli altri, essendo comunque uniti al loro Inconscio.

È semplice.

Quindi anche in una lettura di Tarocchi il caso entra in gioco, ma con questa veste nuova, di unione tra conscio e inconscio e, a sua volta, genera ciò che noi definiamo coincidenza.

Ma cos’è la coincidenza?

Di questo ve ne parlo la prossima volta…

(continua…)


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