Perché è importante che il tarologo viva il Presente?

Fotografia di Gian Paolo Zoboli, La Luna XVIII

Cos’è il Presente? Andiamo subito ad analizzare il suo significato etimologico.

Che è nello stesso luogo in cui si trova la persona che parla o nel luogo di cui si parla o a cui ci si riferisce (in contrapposizione a lontano o ad assente)(preṡènte¹ in Vocabolario – Treccani).

Avete letto bene? In contrapposizione a lontano o ad assente.

La Presenza è una delle basi principali per ogni essere umano, non solo per il tarologo.

Perché?

Perché se non siamo presenti, in quello spazio e in quel tempo, vuole dire che non ci siamo, che siamo assenti. E dove siamo?

Ognuno ha la risposta per sé.

Ma semplicemente vuole dire che non siamo lì.

Ma la vita è lì, proprio lì.

E il presente è qualche cosa che esiste solo per quel frangente, per quell’attimo, e subito dopo è già passato. Quindi come posso fare per essere presente nel Presente, se nel momento che me ne accorgo è già passato?

È molto semplice, non devo far intervenire la razionalità (la Mente). Io posso essere presente nel momento che non sto vivendo con la Mente ma con il semplice flusso degli eventi, o meglio dire con l’Anima.

Attenzione, non sto dicendo che sia sbagliato vivere anche con la Mente, ma è necessario riequilibrare Mente e Anima. Ridare valore all’Anima, l’ascolto all’Anima, perché possa lei essere la nostra guida, e non noi la sua.

la nostra Anima non conosce né spazio né tempo. Per questo motivo vive nel Presente, nella presenza. Nel cosiddetto “qui e ora” per gli amanti dell’India e di tutte le correnti spirituali Indù, tibetane o altre ancora mediamente orientali.

Ma non è questo il punto, poco importa che corrente spirituale sia, qui si parla di essere semplicemente lì, nel vero senso della parola di essere. Ed è proprio lì, in quel momento, che ti fondi con il Tutto.

Che diventi il Tutto. Tu torni ad essere il Tutto. Con la tua fusione, non sei più Giacomo o chi altro sia, il tarologo o chi tu sei, ma semplicemente SEI. Essenza. Diventi parte di quel luogo, di quello spazio, di quel Tempo. Diventi anche il Tempo stesso.

Whau, dirai, ma come si fa?

In realtà è molto più semplice di quello che sembra, di quello che può sembrare, ma fintanto che c’è la mente che interviene, con la razionalità, tutto si complica. Poi c’è da dire che il sistema tecnogeno in cui viviamo non fa nulla per zittire la mente e la ragione, anzi, fa di tutto perché non ci si fermi un attimo dal pensare. Tra lo stile di vita frenetico, la televisione, il rumore della città, i doveri, gli inculcamenti, gli schemi, ma anche il cibo stesso che ingeriamo, purtroppo deviano tutti quanti la nostra vera essenza e la nostra mente, confondendola, essendo piena di… beh, non entriamo in dettagli. Ma diciamo di sostanze stimolanti che poi, di conseguenza, creano assuefazione e… confusione mentale.

Ma non è questo il punto.

Si può vivere il Presente anche mangiando pizza ogni giorno, conosco persone che lo fanno. Però hanno una dote. Sì, nascono già con questa grande capacità, quindi nulla e nessuno può fermarli nel stare presenti nel Presente.

Ci sono semplici esercizi che insegnano come fare per stare nella presenza del Presente, o come Eckhart Tolle amarla definirlo nell’Adesso. Ecco, vi suggerisco di leggere il libro “Un nuovo mondo” di Eckhart Tolle e di mettere in pratica gli esercizi di cui parla. Ci sono anche tante altre discipline che hanno questo scopo, lo yoga o il QiGong per esempio, che vi fanno mettere in allineamento, prima di tutto, con voi stessi per poter poi stare e vivere serenamente nel Presente.

Ecco, ma cosa c’entra col tarologo?

È molto semplice. Come può un tarologo leggere i Tarocchi se non è nel Presente? Come posso io tarologo seguire la lettura di Tarocchi se ad ogni istante mi distraggo, mi giro, mi volto, perdo la concentrazione? Non sarebbe possibile. Io devo seguire la lettura con la massima dedizione e concentrazione; devo essere lì, Presente, con te consultante, in quell’attimo infinito, senza spazio né Tempo.

Tu sei lì e io sono lì con te, in quel frangente.

Allora sì che la lettura fluisce nel Presente. Come una barchetta a vela che con il vento si sposta e il traghettatore (il tarologo) semplicemente fluisce con il vento (la lettura) nella direzione che spontaneamente prende, senza forzare nulla, men che meno il consultante (il passeggero).

Sulla Presenza ho scritto un romanzo d’Amore… Si intitola Il fuoco del Cuore. Anche il protagonista riesce ad imparare a vivere nel Presente, quindi può riuscirci chiunque: provare per credere.


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